martedì 10 aprile 2007

Gli U.S.A. e le Termopili



Ho visto il film e, a parte qualche annotazione finale, preferisco riportare la storia della battaglia delle Termopili che ebbe luogo nel 480 a.C. tra una alleanza di città-stato greche e i persiani.
Serse I, re della Persia per anni si era preparato per riprendere la guerra contro la Grecia iniziata da suo padre Dario I. Nel 484 a.C. l'esercito e le navi di Serse arrivarono in Asia Minore, costruirono un ponte di barche sull'Ellesponto presso Abydos, attraversandolo. Le polis greche riuscirono ad accordarsi per affrontare il pericolo e formarono una alleanza guidata da Sparta, comandata dal re Leonida, e si prepararono a bloccare l'avanzata dell'esercito persiano nel nord della Grecia nello stretto passo delle Termopili. Il passo è fiancheggiato da un lato da montagne scoscese dall'altro dal mare ed era quindi adatto alla difesa.
All'iniziale distaccamento spartano di Leonida e dalla sua guardia del corpo composta di 300 opliti (soldati equipaggiati con armi pesanti: scudo di bronzo, spada corta in ferro e lancia lunga), 2.800 peloponnesiaci e circa 900 iloti, si aggiunsero i rinforzi provenienti da altre città tra i quali 700 da Tespia, 400 da Tebe, 1.000 focesi e inoltre da Tegea, Mantinea, Orcomeno, Corinto, Fliunte, Micene e dalle altre città dell’Arcadia e della Beozia per un totale di 3900 opliti seguiti dai rispettivi scudieri che fungevano da fanteria leggera. Ai soldati fu detto che loro erano solo l'avanguardia dell'esercito greco che si sarebbe unito a loro al più presto. Le forze greche, per un totale di soli settemila uomini, inizarono la battaglia nell'agosto del 480 a.C., Leonida mirava a tenere il passo il più possibile per dare modo al resto delle città greche di radunare le loro truppe e navi. Serse non credeva che una forza così piccola sarebbe stata in grado di opporglisi, e diede ai greci cinque giorni per ritirarsi. Allo stesso momento anche la sua flotta non riusciva ad avanzare bloccata dalle veloci navi ateniesi al cui comando si trovava Temistocle. Quando alcuni disertori dell’esercito persiano (per lo più greci arruolati con la forza) avevano dichiarato che i Medi erano così tanti da oscurare il sole con le loro frecce, gli spartani risposero che almeno avrebbero combattuto all’ombra. Passati questi cinque giorni, visto che non mostrarono intenzione di ritirarsi, Serse inviò le proprie truppe nel passo, ma ogni ondata fu respinta. I persiani attaccavano con frecce e corte lance e non riuscivano a rompere le formazioni degli opliti greci armati, come detto, di lunghe lance. La prima ondata ad arrivare sui greci fu quella dei medi comandata da Tigranes, che assaltarono con entusiasmo ma furono respinti con gravi perdite. La seconda ondata fu dei soldati provenienti da Susa equipaggiati con un grande scudo ma anche loro fallirono. Tentarono anche di aggirare il nemico dal lato della costa, ma molti caddero dalle scogliere. Il giorno successivo Serse schierò in campo le sue truppe d’èlite, i diecimila Immortali, comandati da Idarne che non ebbero maggior fortuna. I greci combattevano a turno concedendosi un po' di riposo da quel massacro, si accasciavano a terra sudati e sporchi di sangue per poi rialzarsi e tornare a combattere. Dopo, il secondo giorno di combattimenti, un greco dal nome Efialte (nei film americani i traditori sono sempre informi) disertò e tradì i greci informando Serse dell'esistenza di un nuovo percorso diverso per superare il passo delle Termopili. La strada era difesa dai focesi che erano stati distaccati su quel passo due giorni prima quando i greci vennero a conoscenza di questo passaggio alternativo, essi però non si aspettavano un attacco dei persiani. I focesi offrirono una debole resistenza prima di fuggire consentendo ai persiani di avanzare incontrastati. Leonida capì che ogni resistenza sarebbe stata inutile. L'11 agosto allontanò tutti tranne 300 spartani, assieme al contingente tespiano guidato da Demofilo che rimase per aiutare gli spartani nel tentativo suicida di ritardare l'avanzata dei persiani. Inoltre Leonida contava su un contigente di tebani, ma dopo alcuni combattimenti essi tradirono in favore dei persiani. Quando, i persiani chiesero di consegnare le armi, Leonida gridò che sarebbero dovuti venirle a prendere. Nonostante più di ventimila morti tra i persiani compresi due fratelli di Serse (Habrocomes e Hyperanthes), alla fine Leonida venne ucciso, per quattro volte il suo corpo fu catturato dai persiani e per quattro volte gli spartani lo recuperarono. Stremati i greci si rifugiarono sul colle che sovrastava le Termopili per proteggere il corpo del loro re caduto. Serse ordinò che fossero finiti con gli archi per non perdere altri uomini.
Oggi sul luogo della battaglia esiste un monumento, su di esso vi è riportata una frase attribuita a Simonide riportata da Erodoto: “O viandante, annuncia agli spartani che qui noi giacciamo per aver obbedito alle loro parole”.
Alcune annotazioni intuitive. Poca live action, molta computer graphic e sond digitalizzato d'effetto, tanto da potersi immaginare un battaglia alla play station.
Il messaggio è sempre lo stesso, oggi ancora più attuale: gli americani rinnovano l'invito, anche ludicamente, al popolo dei propri, titubanti partner europei ad allearsi e/o rafforzare l'alleanza contro il nemico comune per conbattere fino alla fine, come loro, con valore e sacrificio contro i detrattori della democrazia e della libertà in Iraq, Afghanistan e ovunque serva.

1 commento:

Anonimo ha detto...

troooppo forte

fredastir
ciao