venerdì 2 maggio 2008

Passione


Quella delle passioni si configura ormai come un giallo. Dove sono finite? Sappiamo che le passioni sono state una grande rappresentazione dello spirito umano e delle relazioni tra gli uomini, una grande possibilità di espressione, probabilmente le passioni si sono travestite, si sono spostate, nascoste. Non vi è mai stato una società che abbia dato il via libera alle passioni, che abbia consentito lo spontaneo esplicitarsi delle passioni. D’altra parte, le passioni sono inseparabili dalle modalità di controllo. Ogni società ha trovato dei sistemi, dei congegni, delle modalità per controllare l’eccesso passionale. Se pensiamo al teatro, quasi sempre affidato al monologo (se c’è qualcosa che non permette il gioco passionale è l’individualismo), si evince che la persona sola con sé stessa, può avere dei sentimenti, delle emozioni, ma non delle passioni. Le passioni non sono neppure pensabili. Siamo immunizzati, abbiamo paura di ammetterle, di affrontarle e siamo i primi costrittori delle nostre passioni. I nostri corpi sono stretti in una morsa che impedisce la libera espressione delle passioni. La passione è qualcosa che sopraggiunge dal di fuori, mentre, il sentimento, abbiamo l’impressione che zampilli dal di dentro. La passione ci rapisce, pensiamo anche al modo di parlare: “è stato rapito dalla passione”; “è stato travolto dalla passione”. Non si possono programmare le passioni, non si possono prevedere, non si può decidere quando uscire dalle passioni, perché la passione è qualcosa che trascende il soggetto, che sopraggiunge, come detto, dal di fuori, dallo spazio, forse dal tempo. Però, la passione chiede di essere testimoniata, contraccambiata e se non è contraccambiata, almeno, deve essere riconosciuta come tale. La passione è sempre all’interno di un ambito di relazione, vuol essere condivisa, nasce, quindi, dall’esposizione all’altro ed è testimoniata con il corpo, il corpo passionale che non mente mai, con tutta la sua fisionomica del viso che esprime odio, amore, rabbia, invidia, gelosia. Possiamo dire che sono gli appetiti del corpo che alimentano le passioni, che sono qualche cosa di più delle pulsioni, sono tra natura e cultura, hanno questa spinta naturale, ma poi si organizzano, si traducono come un obiettivo ben preciso. La passione si può rappresentare con un fondo scuro, anche se si esprime molto, si mette in scena, si dà a vedere, non riesce mai ad uscire dal suo fondo scuro. L’oscuro rinvia all’inconscio, alle sue energie indomabili, al sub-strato energetico, alle sorgenti delle passioni. E’ una strategia, poiché la passione non si consuma immediatamente come le emozioni. Ci possono essere passioni che durano una vita intera. Sono i desideri che organizzano le nostre passioni e le legano ad un obiettivo che può essere un obiettivo d’amore, di odio, positivo o negativo, ma comunque un obiettivo ben preciso.
Nel suo procedere, la passione produce verità sulla persona!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La vita è fatta di sogni e passioni.
Ma non tutti la incontrano nella vita, ci sono persone che nemmeno immaginano che cosa sia...la passione...
La passione è far capire all'altra metà che la desidera immensamente (credono di conoscerla ma non è vera passione)
E'un sentimento raro incontrarlo, è come trovare l'unica chiave del cuore
Una volta incontrata se lasci andar via non la ritrovi più
tota

Anonimo ha detto...

La passione è qualcosa che quando ti prende ti travolge, ti tiene in eterno conflitto con te stesso tra odio e amore, ti consuma, ti logora. Ti fa star bene. E' data dall'indole umana

Melina2811 ha detto...

Voglio lasciare un mio saluto a questo blog ed augurare un buon fine settimana. Maria