sabato 24 febbraio 2007

Il Carnevale non finisce mai!


Le prime manifestazioni che ci ricordano il carnevale nel mondo risalgono a 4000 anni fa. Gli Egizi, fin dai tempi delle dinastie faraoniche, furono i primi ad ufficializzare una tradizione carnevalesca, con feste, riti e pubbliche manifestazioni in onore della dea Iside, che presiedeva alla fertilità dei campi e simboleggiava il perpetuo rinnovarsi della vita.
Il carnevale greco veniva celebrato, invece, in varie riprese, tra l'inverno e la primavera, con riti e sagre in onore di Bacco, dio del vino e della vita. Le "Grandi dionisiache" dal tono particolarmente orgiastico, si tenevano tra il 15 marzo ed il 15 aprile, mese di Elafebolione, in Atene, e segnava il punto culminante del lungo periodo carnevalesco.
I "Saturnali" furono, per i Romani, la prima espressione del carnevale e gradualmente, perdendo l'iniziale significato rituale, assunsero la chiara impostazione delle feste popolari, i cui relitti sopravvivono nelle tradizioni di varie zone della nostra penisola, soprattutto nell'Italia del Sud e nelle Isole. Le feste in onore di Saturno, dio dell'età dell'oro, iniziavano il 17 dicembre e si prolungavano dapprima per tre giorni e poi per un periodo più che raddoppiato corrispondente all'epoca dell'annuale ciclo delle nostre feste natalizie e per il loro contenuto al nostro carnevale.
Caratteristica preminente dei "Saturnali" era la sospensione delle leggi e delle norme che regolavano allora i rapporti umani e sociali. Donde l'erompere della gioia quasi vendicativa della plebe e degli schiavi e la condiscendenza del patriziato, che si concedevano un periodo di frenetiche vacanze di costumi e di lascività di ogni genere. Erano giorni di esplosione di rabbia e di frenesia incontrollata, di un'esuberanza festaiola che spesso degenerava in atti di intemperanza e di dissolutezza.
La personificazione del carnevale in un essere umano o in un fantoccio, risale, invece, al Medioevo. Ne furono responsabili i popoli barbari che, calando nei paesi mediterranei, determinarono una sovrapposizione, o meglio una simbiosi, di usi e di costumi, assorbiti quindi dalla tradizione locale, che ne ha tramandati alcuni fino ai giorni nostri, mentre altri si sono fatalmente perduti durante il lungo e agitato andare del tempo.
La chiesa cattolica e le autorità ecclesiastiche, pur tollerando le manifestazioni carnevalesche come motivo di svago e di spensieratezza, di cui la gente, credente o non, teneva in debito conto, considerava e considera il carnevale come momento essenziale di riflessione e di riconciliazione con Dio. Si celebravano, come tuttora avviene, le Sante Quarantore, o carnevale sacro, che si concludevano con qualche ora di anticipo la sera dell'ultima domenica di carnevale.
Il carnevale politico, invece, ha colto in pieno il momento orgiastico dionisiaco per proseguire, ininterrottamente, i riti e le sagre durante tutto l’anno, attraverso la rappresentazione teatrale tragi-comica: “Noi facciamo meglio di voi! Quando eravamo al governo noi le cose andavano meglio! Questo Governo non è in grado di governare, ecc..." Ma, ad un tratto: Tac! Il giochino si rompe, crisi di governo e tutti in fibrillazione, con la faccia di circostanza, nei salotti buoni della tivvù, a prevedere gli scenari futuri.
Da sx, diavolo proprio adesso! Mastella-Rutelli-Ruini, però, sono contenti, per i non DICO; Prodi-D’Alema-Parisi sono contenti, perché a Vicenza, se li rivogliono al Governo, la base si farà e la Tav, pure e in Afghanistan, vedremo!. La sx radicale, illusa ancora che stando al Governo possa piegare i poteri forti, riconferma la fiducia (La gazzella che sbranerà il leone, mah…!).
Da dx, diavolo proprio adesso! Facciamo chiedere le elezioni anticipate solo a chi non conta quasi nulla, Noi, cauti, anche perché se si rivota vinciamo sicuramente e dopo? Chi lo Governo sto Paese, sull’orlo di un collasso? Rovinato, chiaramente, da otto mesi di governo irresponsabile di sinistra. Il quinquennio precedente è stato aureo, se qualcosa non si è fatto la colpa è della sinistra. Mutismo e rassegnazione e avanti col sostegno di tutti per fare, ancora una volta, le cose che vogliono in pochi, fermo restando il non fare le cose che interessano a tutti.
Il carnevale cattolico ha termine il giorno precedente il mercoledì delle Ceneri, ovvero 40 giorni prima di Pasqua, quando, per la chiesa cattolica ha inizio la Quaresima.
Il carnevale politico non prevede scadenze, ma semplicemente piccole correzioni di rotta. Allora? ... alla prossima rappresentazione.

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